Bio
Giovanni Coda
Giovanni Coda (Cagliari, 1964). È un regista cinematografico, autore sceneggiatore e fotografo italiano. Dal 1996 è Direttore Artistico del V-art “Festival Internazionale Immagine d’Autore”. Dal 2020 ricopre il ruolo di Advisor come membro dell’Advisory Council del “Social Justice Film Festival & Institute” di Seattle. Dal 2022 è fondatore e direttore dello spazio espositivo “The Social Gallery” con sede nella città di Quartu Sant’Elena. È autore di installazioni video-fotografiche in musei e gallerie internazionali tra cui la Biennale di Venezia e Milano, Cultural Salon Ayoama di Tokyo, Watermans Arts Centre di Londra, la Maison d’Italie a Parigi, il Museo Reina Sofia di Madrid, Maxxi Roma, Macro Roma e altri. La sua attività espositiva vanta una corposa produzione di collezioni fotografiche, pittura, arte elettronica e performance premiate in Italia e all’Estero. Dalla sua filmografia vanno ricordati, tra gli altri, L’attesa (1995) L’ombra del ricordo (1996), Il passeggero (1998), Tagli (1998), Lìmites (1999), Drawing (2000), Serafina (2002), Big Talk (2005), One Tv Hours (2007) e Brighteness (2012). Nel 2013 produce (testo, regia e fotografia) il lungometraggio Il Rosa Nudo, ispirato alla vita di Pierre Seel, deportato in un campo di concentramento all’età di 17 anni poiché schedato come omosessuale.
Il film, che vanta 27 selezioni ufficiali internazionali, è stato premiato undici volte e tra i tanti riconoscimenti vanno citati il Gold Jury Prize, Best Narrative Feature al Social Justice Film Festival 2013 di Seattle, il Film For Peace Award al Gothenburg Indie Film Fest 2014, il Best International Film Award al 15° Melbourne Underground Film Festival (MUFF) 2014, il Gold Documentary Award al Documentary & Short International Movie 2014, Jakarta, Indonesia, Bronze Plaque Award al Columbus Independent Film Festival, Columbus (Ohaio), ad Amsterdam (New Renaissance Film Festival) e il premio per Miglior Film al Festival cinematografico Omovies di Napoli. Nel 2015 firma testo e regia di Bullied to Death con cui bissa il successo di critica e pubblico internazionale del precedente Il rosa nudo aggiudicandosi tra gli altri il Best Avant Garde & Innovation Award al Melbourne Documentary Film Festival, il Best Feature Film al Festival del cinema Omovies di Napoli, il Best Feature Film all’Aquila LGBT Film Festival, il Jury Special Mention all’Iris Prize di Cardiff e al New Renaissance Film Festival di Amsterdam l’Humanity Award per i meriti socio–culturali dell’Opera. Xavier è il film diretto da Coda nel 2017 incentrato sull’attentato terroristico dell’aprile del 2017 agli Champs-Elysées dove trovò la morte il poliziotto Xavier Jugelé.
Il cortometraggio conferma il successo internazionale dei due film precedenti inaugurando, con la premier mondiale, l’Out on Film Festival di Atlanta. E’ stato il film di apertura (opening night) all’Iris Prize Film Festival di Cardiff. A seguire la premiere italiana al Florence Queer Film Festival, Seattle (Social Justice Film Festival), Chicago (Pride On Film), Toulouse DIAM Film Festival, London Beacon Film Festival. Il film, inoltre, è stato proiettato in selezione ufficiale al Columbus International Film Festival in Ohio, al Show Me Justice Film Festival, Warrensburg (Kansas City), al Central University of Missouri, Amsterdam e Cagliari (V-art Festival). Xavier si è aggiudicato i riconoscimenti Film of the Week e Best Story al New Renaissance Film Festival e la Jury Special Mention al Festival Omovies di Napoli. Mark’s Diary prodotto nel febbraio 2019 debutta con la world premiere al NRFF di Amsterdam dove si aggiudica i seguenti riconoscimenti: Best Director e Best Art Film. A Napoli, all’Omovies Film Festival viene premiato come Miglior Film così come al Rainbow Film Festival di Lecce. Negli USA il film ha ricevuto la Menzione d’Onore al L.A. Independent Film Festival (Los Angeles) e il Best Experimental Feature al Gathering Indie Film Festival di Cleveland. Si aggiungono il “Salto Independ Film Festival” – Best Experimental Feature Film – Salto- Uruguay e il “Santa Cruz International Film Festival” – Best Experimental Feature Film – Santa Cruz – Argentina – (2019).
Giovanni Coda nel 2020 produce il film Histoire d’Une Larme, ispirato al romanzo Ocenan Terminal di Piergiorgio Welby e curato da Francesco Lioce. Il film si aggiudica il Best Documentary Feature al NRFF di Londra e il Best Experimental Film al Mannheim Arts and Film Festival 2021, Mannheim, DE. Il film si aggiudica, tra gli altri, il Best Feature Film al Tokyo Film Award e all’Australian Film Festival, il Best Experimental Film al Filmzen Film Competitio e una Menzione Speciale al Life Beyond Life Film Festival (Torino). Hisotire d’Une Larme si classifica al settimo posto nella speciale classifica – stilata dal sito Cinemaitaliano.info – dei film italiani più premiati al mondo (per l’anno 2021).
Nel 2022 firma testo e regia del film “La sposa nel vento” – produzione Movie Factory Roma – Il film dedicato al tema del femminicidio si basa su fatti di cronaca che partono dal 1935 (omicidio della Beata Antonia Mesina) fino ai giorni nostri. Attualmente sono 70 i riconoscimenti conquistati dal film a livello internazionale il che ne fa il secondo film italiano, prodotto nel 2022 e uscito regolarmente in sala, maggiormente premiato al mondo. La sposa nel vento ha debuttato con la World Premiere al Social Justice Film Festival di Seattle, per poi aggiudicarsi il Best Experimental Feature Film al Londo Movie Award, il Best Humanity Award al Toronto Indie Film Festival, Best Gender Equality, Issues and Rights al Mannheim Arts and Film Festival e il Best Social Film al Singapore International Competition.
Attualmente è impegnato nella produzione, sempre per conto della Movie Factory di Roma, del documentario “La distanza di un sogno” sul tema dei migranti sardi in terra australiana e la cui uscita è prevista per la fine del 2024
Fotografia
Collezione Logus
Caratterizzate da un approccio unico, una visione personale del mondo e una capacità di trasmettere emozioni e storie attraverso l'arte della fotografia.
Fotografia
Collezione The Others
La collezione fotografica:The Others si concentra su un argomento particolare, uno stile e un concetto tematico. Ritratti, paesaggi, fotografia concettuale o documentaria, e il nome stesso potrebbe suggerire un elemento di mistero o diversità.
Fotografia
Collezione The Rose
Il nome "The Rose" evoca spesso immagini romantiche, delicatezza e bellezza.
La rosa è da lungo tempo simbolo di amore e passione, ma può anche rappresentare concetti più ampi come la perfezione, l'eleganza, la fragilità e la transitorietà della vita.
Lungometraggi
Giovanni Coda
“Il cinema è uno specchio dipinto.”
Il rosa nudo è un film sperimentale del 2013 scritto e diretto da Giovanni Coda e ispirato alla vita di Pierre Seel.
Arrestato dai nazisti all'età di 17 anni con l'accusa di omosessualità, Pierre Seel venne internato in vari campi di concentramento. Deportato nel campo di concentramento di Vorbruck-Schirmeck, torturato e violentato, fu costretto ad assistere impotente all'atroce morte del suo compagno. Alla liberazione non parlò con nessuno della sua drammatica esperienza, si sposò ed ebbe tre figli.
Nel 1982, indignato dai violenti attacchi contro i gay da parte del vescovo di Strasburgo, decise di scrivere la sua autobiografia e di denunciare le atrocità subite. Nel film vengono ricordate le testimonianze di altre vittime della persecuzione nazista contro gli omosessuali e gli esperimenti pseudo-scientifici ai quali molti di loro vennero sottoposti da parte del medico delle SS Carl Peter Vaernet[1].
Bullied to Death è un film del 2016 scritto e diretto da Giovanni Coda.
l film si ispira alla vera storia di un giovane quattordicenne americano suicidatosi al seguito di una drammatica sequenza di gravi atti legati al bullismo omofobico scolastico e al cyberbullismo. A questa storia si legano quelle di altri giovani gay, lesbiche e trans, vittime di attacchi omofobi, uccisi o indotti al suicidio, in diverse parti del mondo. Il 17 maggio 2017 a sessant'anni dalla morte del giovane, durante la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrova unito in una performance commemorativa che attraverserà l'arco dell'intera giornata.
I numeri che devi conoscere
5
Lungometraggi realizzati
39
Cortometraggi
dal 1991 al 2012
8
Premiazioni e Riconoscimenti a livello internazionale
16
Bibliografia nazionale ed internazionale
Mark's Diary è un film del 2019 scritto e diretto da Giovanni Coda.
I due protagonisti, Mark e Andrew, sono due uomini disabili dipendenti da altre persone per espletare gran parte delle loro funzioni. Il loro legame è forte, ma del tutto impossibile da mettere in pratica sul piano fisico, a causa delle forti limitazioni nel movimento che impediscono qualsiasi forma di intimità. Iniziano così a sognare di essere un'altra coppia e ad affidare la realizzazione dei propri desideri a due personaggi immaginari. Attraverso la danza, la fotografia, la musica e la poesia inizia un viaggio onirico che conduce alla presa di coscienza dell'urgenza delle istanze legate al diritto per le persone disabili all’amore e alla sessualità. Il film è ispirato al libro LoveAbility[1].
Histoire d'une larme è un film del 2021 scritto e diretto da Giovanni Coda.
Nel film si racconta attraverso performance strumentali, di danza e di canto, il destino psicologico e umano del malato cronico e il diritto alla morte, l’eutanasia come liberazione da sofferenze estreme. Liberamente ispirato al libro Ocean Terminal di Piergiorgio Welby.[1
Filmografia
Il rosa nudo è un film sperimentale del 2013 scritto e diretto da Giovanni Coda e ispirato alla vita di Pierre Seel.
Arrestato dai nazisti all'età di 17 anni con l'accusa di omosessualità, Pierre Seel venne internato in vari campi di concentramento. Deportato nel campo di concentramento di Vorbruck-Schirmeck, torturato e violentato, fu costretto ad assistere impotente all'atroce morte del suo compagno. Alla liberazione non parlò con nessuno della sua drammatica esperienza, si sposò ed ebbe tre figli.
Nel 1982, indignato dai violenti attacchi contro i gay da parte del vescovo di Strasburgo, decise di scrivere la sua autobiografia e di denunciare le atrocità subite. Nel film vengono ricordate le testimonianze di altre vittime della persecuzione nazista contro gli omosessuali e gli esperimenti pseudo-scientifici ai quali molti di loro vennero sottoposti da parte del medico delle SS Carl Peter Vaernet[1].
Bullied to Death è un film del 2016 scritto e diretto da Giovanni Coda.
Il film, girato in Italia e recitato in lingua inglese, è stato presentato dal regista e proiettato in anteprima nazionale all'edizione 2016 del Torino GLBT Film Festival. Il film è il secondo episodio della trilogia sulla violenza di genere iniziata dal regista con il film Il rosa nudo.
ll film si ispira alla vera storia di un giovane quattordicenne americano suicidatosi al seguito di una drammatica sequenza di gravi atti legati al bullismo omofobico scolastico e al cyberbullismo. A questa storia si legano quelle di altri giovani gay, lesbiche e trans, vittime di attacchi omofobi, uccisi o indotti al suicidio, in diverse parti del mondo. Il 17 maggio 2017 a sessant'anni dalla morte del giovane, durante la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, un gruppo di artisti si ritrova unito in una performance commemorativa che attraverserà l'arco dell'intera giornata.
Mark's Diary è un film del 2019 scritto e diretto da Giovanni Coda.
I due protagonisti, Mark e Andrew, sono due uomini disabili dipendenti da altre persone per espletare gran parte delle loro funzioni. Il loro legame è forte, ma del tutto impossibile da mettere in pratica sul piano fisico, a causa delle forti limitazioni nel movimento che impediscono qualsiasi forma di intimità. Iniziano così a sognare di essere un'altra coppia e ad affidare la realizzazione dei propri desideri a due personaggi immaginari. Attraverso la danza, la fotografia, la musica e la poesia inizia un viaggio onirico che conduce alla presa di coscienza dell'urgenza delle istanze legate al diritto per le persone disabili all’amore e alla sessualità. Il film è ispirato al libro LoveAbility[1].
Histoire d'une larme è un film del 2021 scritto e diretto da Giovanni Coda.
Nel film si racconta attraverso performance strumentali, di danza e di canto, il destino psicologico e umano del malato cronico e il diritto alla morte, l’eutanasia come liberazione da sofferenze estreme. Liberamente ispirato al libro Ocean Terminal di Piergiorgio Welby.[1].
- Best Experimental Film al Mannheim Arts and Film Festival 2021, Mannheim, DE.
- Best Documentary Feature 2021 al London New Renaissance Film Festival 2021, London, UK [2]
- Selezione Ufficiale al Syracuse Film Festival, Syracuse, USA.
- Menzione Speciale al Life Beyond Life Film Festival 2021 Torino, IT [3]
- Menzione Speciale all’ Omovies International Film Festival 2021 Napoli, IT [4]
- Best Director (Giovanni "Jo" Coda), Best LGBT Film, Honorable Mention Actor (Sergio Anro'), Honorable Mention Composer (Cosimo Morleo) al Fox International Film Festival 2022 [5]
Regia di Giovanni Coda. Un film con Giulia Vacca, Pasquale Mazzella, Serra Yilmaz, Lorenzo Balducci, Valentina Sulas. Genere Drammatico - Italia, 2022, durata 80 minuti.
La Sposa nel Vento
La violenza, il sopruso e l’assassinio delle donne, non solo è sempre esistito ma è esistito ovunque ed è difficile ricostruire le storie delle vittime. Un gruppo di donne fra i 15 e gli 80 anni di età in una casa di campagna si confrontano sul passato, sul presente e sul futuro e i loro racconti si snodano tra vita vissuta, cronaca, storia e cocente attualità.
Highlights
La Sposa nel vento
Giovanni Coda, con il suo cinema-danza sperimentale, nel corso negli anni sta toccando i nervi scoperti della società italiana, gli angoli ciechi, quegli spazi che nessuno vuole vedere perché troppo scomodi. Quindi conviene rimuoverli dallo sguardo.
Attori
Lorenzo Balducci
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Lorenzo Balducci
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Giovanni Coda
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Giulia Vacca
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La sposa nel vento è un film di 80 minuti che si sviluppa all’insegna dell’ibridazione dei linguaggi: troviamo interviste e testimonianze frontali di donne vittime della violenza maschile, anche commosse e struggenti, che vengono alternate a innesti di finzione, sequenze di teatro filmato e balletto.
C’è la sposa nel vento che danza, col suo vestito bianco, formando un movimento sinuoso e misterioso che diviene metafora della violenza di genere, simbolo del femminile che non si arrende, che si dibatte nelle spire del dramma a cui vuole sfuggire.
E poi ci sono gli attori, a leggere testi e recitare poesie, i principali sono Serra Yilmaz e Lorenzo Balducci. L’una come feticcio del cinema fluido di Ozpetek (e non solo, naturalmente), l’altro uno dei maggiori interpreti italiani esplosi negli ultimi anni, entrambi – uomo e donna – a portare il loro contributo in questo canto contro la violenza.
“La sposa nel vento” è un lungometraggio di 80 minuti, girato fra esterni e interni, il cui arco temporale si sviluppa in un periodo che copre tutto il Novecento, per provare a raccontare in che modo, soprattutto nell’ultimo secolo, questa piaga sociale violenta sia uscita dalle tenebre e dai silenzi delle vittime, trovando oggi, finalmente, una voce e una risonanza mediatica, che però non sembrano poterne fermare l’intensità e la frequenza.
Seguimi
Giovanni Coda
Regista/Fotografo/Autore
Advisor - Advisory- Social Justice Film Festival
Art Director V-art Festival
Giovanni Coda, videoartista, fotografo e regista cinematografico nasce artisticamente nel 1990. Nel
1995 fonda l’Associazione Socio Culturale Labor e nel 1996 il V-art (Festival Internazionale
Immagine d’Autore).
Ha 45 opere video all’attivo, diverse collezioni fotografiche e una vasta attività espositiva suddivisa
fra pittura, fotografia e videoinstallazioni.
Negli ultimi anni ha realizzato mostre e performance di video arte presentate e premiate in Italia e
all'estero. Le sue opere sono state esposte a Madrid, Huelva, Assuncion, Siviglia, Barcellona,
Francoforte, Berlino, Londra, Parigi, Tokyo, Kyoto, Beijing, New York, Amsterdam, Colonia,
Roma, Milano, Venezia, Bergamo e altre città.
Dopo la realizzazione de Il Rosa Nudo, è attualmente è impegnato nella pre-produzione del suo
nuovo lavoro Four Lives on a Frame, ispirato alle vite e alle opere di Francesca Woodman, Diane
Arbus, Claude Cahun e Tina Modotti.
Giovanni Coda
A video artist, photographer and filmmaker, Giovanni Coda started his career in 1990.
In 1995 he founded a Cultural Association named Labor and in 1996 the V-art (National Festival of
Independent Video Productions).
During these last years, Giovanni Coda has realised forty-five video projects, several photographic
collections and a huge activity of exhibitions comprehending paint, photography and video
installations. His exhibitions and video art performances have been premiered and awarded in Italy
and abroad: Madrid, Huelva, Assuncion, Seville, Barcelona, Frankfurt, Berlin, London, Paris,
Tokyo, Kyoto, Beijing, New York, Amsterdam, Cologne, Rome, Milan, Venice, Bergamo and many
other cities.
After directing his first experimental feature film project, Naked Rose, he is now in pre-production
with his latest project titled Four Lives on a Frame, inspired to Francesca Woodman, Diane Arbus,
Claude Cahun andTina Modotti lives and works.
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Cortometraggi
- X-Vision (2002, 45’)
- Diario (2002, 10’)
- Inferno I (2002, 50’)
- Other Body (2003, 30’)
- Viaggio Per Caso (2003, 5’)
- TVSet (2003, 5’)
- Dentro una maschera (2003, 13’)
- Inferno II (2003, 50’)
- Jean (2003, 15’)
- Paisaje de Guerra (2003, 25’)
- WarDerLand (2004, 15’)
- Inferno III (2004, 50’)
- The Body (2004, 45’)
- TVBody (2005, 15’)
Corto
metraggi
Siamo qui per creare fantastiche campagne che raccontano la tua storia, attirano l'attenzione, attirano l'interesse delle persone e assicurano che ciò che hai da dire si distingua dal resto.
Giovanni Coda
Bibliografia
- Il videoartista cagliaritano autore cult del cinema indipendente, La Nuova Sardegna (consultato in data 25-06-2016);
- Il Corpo di Coda , Cinemecum (consultato in data 22-09-2013);
- Il rosa nudo, La Repubblica.it -TrovaCinema (consultato in data 19-06-2013);
- Maria Grosso, Florence Queer Festival. Liberatori, ironici, di inafferrabile sensualità, Alias supplemento de Il Manifesto, 02-11-2013 (consultato in data 06-01-2014);
- "Il rosa nudo" di Giovanni Coda vince al Social Justice Film Festival di Seattle, cinemaitaliano.info (consultato in data 18-11-2013);
- Marco Cocco, Giovanni Coda e i 25 anni di carriera, L'Unione Sarda (consultato in data 10-03-2019);
- Andrea Minuz e Guido Vitiello (a cura di), Il rosa nudo: per una memoria dell'omocausto. Sulle orme di Pierre Seel,, in La Shoah nel cinema italiano, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2013, pp. 196-198, ISBN 978-88-498-3871-8.
- “Mark’s Diary”, il film di Giovanni Coda su amore e disabilità, Il Messaggero (consultato in data 10-03-2019);
- Elisabetta Randaccio, I colpi di Coda, Sardinia Post (consultato in data 10-03-2019);
- Incontro con il cinema sardo a Roma: Giovanni Coda, Centro Sperimentale di Cinematografia (consultato in data 17-03-2019);
- Giovanni Coda. Exposition Archiviato il 23 marzo 2019 in Internet Archive., Artecracy (consultato in data 17-03-2019);
- Giovanni Coda, la forza delle immagini. Il regista protagonista con “Twenty five” alla Pinacoteca “Contini” di Oristano, La Nuova Sardegna (consultato in data 17-03-2019);
- Mark’s Diary al Macro Asilo, Exibart (consultato in data 10-03-2019);
- Monografica Giovanni Coda – Mark’s Diary[collegamento interrotto], Museo Macro, (consultato in data 10-03-2019);
- Giovanni Coda | Video Exposition II Parte, Museo Macro, (consultato in data 10-03-2019);
- FUORI NORMA - Focus su Giovanni Coda, Cinemaitaliano.info, (consultato in data 10-03-2019);
Somewhere in time
Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima.
(Ingmar Bergman)
The Social Gallery, il progetto artistico sardo ispirato alla giustizia sociale
Il progetto The Social Gallery nasce a Seattle da un’intuizione condivisa da Giovanni Coda, regista e fotografo, e Aurora Martin, direttrice del Social Justice Film Festival. Idea di fondo? La creazione di uno spazio polifunzionale legato ai temi della giustizia sociale, dei diritti violati, negati, perduti, il tutto filtrato attraverso una prospettiva artistica che si muove come un flusso di coscienza, senza confini né barriere. La Social Gallery viene allestita a Quartu Sant’Elena, nella centrale via Eligio Porcu, contemporaneamente alla sua gemella Justice Gallery, in fase di allestimento a Seattle, con la quale sono previsti scambi culturali virtuali e fisici, nell’ottica di promuovere le istanze sociali.
GLI ARTISTI DI THE SOCIAL GALLERY
Con l’obiettivo di ricadute positive sul territorio si è deciso di valorizzare con una serie di progetti alcuni giovani artisti residenti a Quartu Sant’Elena, a iniziare da Davide Gratziu, la cui mostra di illustrazione DOUBLE è attualmente in corso. Al centro della sua ricerca ci sono una forte attenzione per la fragilità esistenziale, il tema dell’identità in continuo mutare e il superamento dei confini di genere ma soprattutto la soggettività della percezione di se stessi e degli altri. A seguire, nel mese di febbraio, si terrà l’esposizione di Voci dal profondo di Matteo Piccioni, un percorso nella pittura che muove dal lato oscuro dell’esistenza umana e dove l’atto creativo diventa strumento di autoterapia, veicolo per analizzare con spietata ferocia i mali dell’anima.
Il tutto si inserisce nella programmazione del V-art Festival Internazionale Immagine d’Autore “Exposition”, ideato e diretto da Giovanni Coda.
The Social Gallery 2.0
The Social Gallery 2.0
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The Social Gallery
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Sabato 24 settembre alle ore 18,00 presso l'ex Convento dei Cappuccini in via Brigata Sassari a Quartu Sant'Elena si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica collettiva “STAND BY. La vita al tempo del coronavirus”, a cura di Roberta Vanali. Un progetto dell’Associazione Culturale Labor V Art- Quartu Exposition in collaborazione con Castia Art e Centro Fotografico Cagliari ed il cui ricavato andrà in beneficenza alla Fondazione Domus de Luna per il sostegno delle famiglie del progetto “Ti Abbraccio”. All’inaugurazione parteciperà la Presidente del Consiglio Comunale di Quartu Rita Murgioni insieme alla Presidente della Commissione Cultura Ketty Giua.
L’esposizione ospiterà le opere di 18 artisti: Nicola Bertellotti, Cicci Borghi, Giusy Calia, Massimiliano Caria, Cristian Castelnuovo, Gianluca Chiai, Jo Coda, Pierluigi Dessì, Elisabetta Falqui, Beppe Fumagalli, Barbara La Ragione, Eric Olivera, Giovanni Panizza, Massimiliano Picconi, Claudia Porcu, Elio Rinaldi, Giulia Sale, Davide Volponi.
Il Comune di Quartu Sant’Elena presenta “Stand-By: la vita al tempo del coronavirus”: esposizione fotografica collettiva a cura di Roberta Vanali- Un progetto dell’Associazione Culturale Labor V-Art _ Quartu Exposition insieme a Castia Art, Centro Fotografico Cagliari di Cristian Castelnuovo, Domus de Luna.
Iniziativa realizzata con il supporto della Regione Autonoma della Sardegna, Fondazione di Sardegna, Fondazione Sardegna Film Commission.
Hai perso la mostra clicca il pulsante in basso e vedila con il virtual tour
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